5.
NARRATIVE DAL MONDO
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Il
tamburo di latta,
G.Grass (in parte, non
mi piace)
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Memorie
di una ragazza per bene. Simone
de Beauvoir.
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Sarajevo
oltre lo specchio
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Opinioni
di un clown, H.
Boll (per metà!)
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La
certosa di Parma, Stendal
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Une
année en Provence,
Peter Mayle. Inglese che va a vivere in Provenza appunto
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Il
rogo di Berlino, Helga
Schneider. Molto bello. Tragico. Autobiografia. Helga è figlia di
una madre SS, condannata dal tribunale di Norimberga (e non
pentita). La madre l'ha abbandonata da piccola, con il fratello più
piccolo ancora. Il padre è al fronte, lei è con la nonna, poi lui
si risposa e con la matrigna va malissimo. Finisce in orfanatrofio,
poi viene riportata a Berlino proprio nel periodo peggiore della
guerra, durante i bombardamenti sovietici.
Bellissima la descrizione della vita nel rifugio, con i suoi
occhi di bambina. Drammatiche le descrizioni della guerra, mentre
Berlino è rasa al suolo. I russi arrivano, e violentano le donne,
anche nella cantina dove è lei. Poi, finalmente, la rinascita.
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Anton
Cechov,
Teatro.
Le tre sorelle.
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di
Khaled Hosseini, Mille
splendidi soli. (Leggo
in Sierra Leone, per caso, nel 2008)
- L’anno
della lepre.
Arto Paasilinna. (prima
del viaggio in Finlandia! 2009)
- Dans
la maison du père. Di Yannick Lahens, scrittrice
haitiana. Luglio 2010, Lèogane. Molto bello. Scritto in un francese
ricco, quasi tutto al passato remoto. Percorre 50 anni di vita del
paese, con la società borghese, la dipartita degli americani, i
conflitti di classe e razziali, i riti vudù, la voglia di libertà
e la diaspora.
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