JACMEL - HAITI MERIDIONALE -

UNA CITTA' UN TEMPO BELLISSIMA, DISTRUTTA DAL TERREMOTO

L'arrivo in centro nel giorno di mercato

 

  

Ad Haiti, uomini e macerie convivono.

 

Il centro antico di Jacmel sorge su una piccola collina, posta innanzi a una stupenda baia. O meglio: a ciò che resta di una baia un tempo stupenda. Oggi purtroppo divenuta luogo di sfogo per migliaia di bottiglie di plastica, portate da onde e fiumi.

Qualcuno prima o poi si accorgerà che tanti paesi del sud del mondo stanno per essere sommersi dai rifiuti solidi e tossici??? Nessuno li raccoglie, e gli abitanti li bruciano frequentemente, con buona pace dei loro polmoni.

 

Ricordi dell'arrivo di Colombo, e dei massacri che ne sono seguiti.

Pranzo tipico della cucina creola: pesce ai ferri, banane fritte. Squisito!

 

Gando, il mio collega guineano, ...qualche volta ritorna bambino!

 

Era un hotel superlusso

Espressioni della bellissima arte haitiana.

Il centro storico, la sua antica architettura, di cui non rimane praticamente più nulla.

Dove il ponte è crollato... ora si attraversa così.

 

C'era una volta una scuola.

Montagne di ferro recuperato dalla demolizione delle costruzioni.

 

Jacmel era famosa per la ricchezza della sua architettura tradizionale, detta Ginger bread, a Pan di zenzero.

A mio avviso, questa città meritava di essere dichiarata Patrimonio Unesco.

Ora questa ricchezza è andata perduta. Dubito alquanto che mai nessuno vorrà investire per restaurare questi pezzi unici, distrutti e abbandonati dopo il terremoto.

 

La rue du Commerce, un tempo cuore della città vecchia.

L'Hotel Florita: miracolosamente rimasto in piedi! Lievi i danni del sisma. Ma certo, ora con pochi clienti.

 

L'edificio seicentesco delle prigioni.

Anziani al gioco più diffuso in Haiti: il domino.

Il mercato della piazza centrale. Aperto tutti i giorni tranne la domenica.

La cattedrale. Inagibile.

La piazza-giardino del Municipio, ora tendopoli.

Entriamo e ci complimentiamo con questi eroi della società civile di paesi poveri e disastrati, che riescono a fare radio libere anche in mezzo alle macerie.

"Chapeau frères! Vous etes formidables!"

 

Spiaggia a circa 10 km dalla città.

 

 

  

Un'orchestrina locale, e Filip che si infila in mezzo!

 

Fotografie di Silvia Montevecchi,... al cellulare.