VIAGGIO IN FRANCIA DEL SUD, in treno e bici. Giugno-luglio 2004

RACCONTI DI VIAGGIO.  Testo e foto di Silvia Montevecchi.

Sesto giorno. Da Avignone ad Arles, ed esplorazione della città.

 

 

 

 

 

Facciamo un'ultima pedalata nel bel centro storico di Avignone, fino all'università, e poi ci aspetta un altro treno, questa volta per Arles. Capitale della Provenza. Questa città ci accoglie con sorprese incredibili. Mi ricarica enormemente.

 

 

La prima sorpresa è relativa ad un altro museo etnografico (foto a sinistra), di cui leggo sulla guida e che ...mi precipito a vedere! Si tratta del Museo della cultura provenzale, realizzato anche in questo caso da un cittadino privato lungimirante, che aveva capito che la cultura di fine ottocento era in rapido mutamento, e decise di cominciare a raccoglierne quante più testimonianze poteva. Il cittadino in questione è Frédéric Mistral, premio Nobel per la letteratura nel 1904. Grande sostenitore della cultura della sua terra, scriveva non in francese, ma in provenzale (che è un dialetto dell'occitano, o linguadoca, che si estende in tutta la Francia del sud, dal Piemonte alla Catalogna). Lo spirito di Mistral sembra ancora presente per le vie di Arles. La sua statua troneggia in una delle piazze centrali, con giusta ragione. Il suo lavoro è stato veramente splendido. I più lo conoscono solo per la sua opera letteraria, ma il lavoro fatto per la realizzazione di questo museo (cui destinò tutti i soldi del premio Nobel!) è stato fantastico. Sono rimasta incantata in queste sale, per la bellezza e la ricchezza dell'esposizione. Purtroppo, al solito, non era possibile fare foto, e ho solo l'esterno. L'interno è composto anche dalla ricostruzione di ambienti a grandezza naturale: la stanza delle sarte (con modelli in cera, ciascuno col costume, la capigliatura, nonché le movenze; sembrano vive!), la stanza della partoriente, la casa camarguese, gli oggetti da lavoro (del pescatore d'acqua dolce, quello d'acqua salata; per l'allevamento di cavalli e tori; del mugnaio, del coltivatore, della lavandaia, per la produzione del vino, ...) nonché tanti oggetti per i riti e le feste religiose. Una collezione ricca di particolari e di descrizioni come le può fare solo chi ama ciò che fa.  Le sale del museo sono custodite da giovani donne in costume tradizionale: loro ogni mattina per andare al lavoro devono farsi il concio alla maniera provenzale, che ha regole precise, e vestirsi con gli abiti delle loro bisnonne. Sono molto belle.

negozi provenzali

   

 

  

L'Espace Van Gogh. Dove l'artista visse tra i suoi momenti più bui, 

la clinica dove era curato per la malattia mentale.  Oggi vi si accalcano i turisti.

 

  

     In alto, place de la Republique e la chiesa di S.Trophine. Sotto, il chiostro.

      

   

    

Qui sopra, Les Alycamps: Il posto magico, dove Van Gogh e Gauguin andavano a pitturare insieme. Oggi di quella magia è rimasto quasi nulla! Peccato. E' bello pensarli lì. A destra, il quadro di Vincent ritratto agli Alycamps.

   

   

A sera, la sorpresa delle sorprese! 

La festa della PEGOLADE, che avviene una volta all'anno. Migliaia di persone di tutte le età, in abito tradizionale, da tutta la Provenza, la Francia, e anche da altri paesi, sfilano per le vie di Arles. Bellissimo!