LA CIVILTA' VILLANOVIANA

da rivedere

LA CIVILTÀ DEL FERRO
(testo generale sulla sala)
Lo spaccato di una capanna introduce il visitatore nella sezione al piano terra dedicata ad una delle principali culture italiane dell’età del Ferro, quella villanoviana, diffusa a partire dal IX sec. a.C., entro i confini del territorio che sarà successivamente dominato dagli Etruschi.
Si tratta di’ una costruzione a pianta ovale, con tetto a quattro spioventi, sorretto da travi lignee, all’interno della quale trovano posto un focolare e varie suppellettili di uso domestico.

La civiltà villanoviana ha come tratti distintivi il rito funebre della cremazione e l’uso di contenitori per le ceneri muniti di scodella di copertura (ossuari biconici). Proprio ai riti funebri è dedicata la seconda saletta dell’età del Ferro, dove sono raccolte alcune sepolture accompagnate da corredi rinvenute in diverse località del Bolognese. Spiccano un gruppo di tombe messe in luce tra il 1988 e il 1990 in località Caselle (San Lazzaro), all’interno dello stesso sepolcreto già individuato, circa un secolo prima, da Giovanni Gozzadini, scopritore di questa eccezionale civiltà sino ad allora sconosciuta in Italia, a cui egli decise di attribuire il nome di Villanoviano da quello della sua grande dimora di campagna.