BENARES / VARANASI

...Dal Maharashtra all'Uttar Pradesh in treno, 

o meglio da Jalgaon a Benares.

           I treni in India sono bene organizzati, 

hanno buone cuccette, servizio pasto e vengono puliti    

regolarmente. Il problema maggiore è che sono non lenti:  lentissimi! E per compiere un percorso di

7-800 km... ti ci vogliono ore, ore, ore... Nessun problema, se sei partita anche con l'idea 

di stare con la gente, parlare, leggere, dormire, guardarti intorno con calma, assaporare dal finestrino 

il verde intenso delle risaie, offerto dalle piogge di luglio.

Alle 23 della sera dopo, arrivo finalmente in questa città di miti e riti ancestrali, dove folle di indù 

vorrebbero spegnersi, per poter gettare le loro ceneri nel Sacro Fiume. 

Mi accoglie la famiglia dei miei amici in pieno fermento per le prossime nozze. 

Parenti degli sposi hanno attraversato tutta l'India per partecipare all'evento.

Il giorno dopo l'arrivo, con l'aiuto di una giovane "guida" (uno dei tanti ragazzi poveri di questa città, 

che cercano di sbarcare il lunario accompagnando i turisti) mi tuffo nell'esplorazione.

    

Ecco uno dei tanti, bellissimi templi indù di questa città mistica.

    

   

   

    

  

 

Benares conserva molti edifici dell'antico splendore; in particolare

mi affascina l'architettura di epoca moghul. Peccato che ancora non vi sia un piano di 

restauro e recupero, e piange il cuore nel vedere cose bellissime ...andare in rovina.

.    

La città sembra abbandonata dall'amministrazione locale: strade rotte, 

muri diroccati, tubi che escono qua e là, sporcizia...  

Nel dedalo di strade del centro storico, il grande quartiere che dà sul sacro Gange, è

pressoché impossibile girare senza qualcuno del posto. Insieme a Sudésh, il 

ragazzo che mi accompagna da mane a sera, posso invece andare tranquilla ovunque.

LA PICCOLA CONTORSIONISTA DI VARANASI

   

E' così che mi imbatto - del tutto per caso - in un momento di incantamento.

Uno di quegli attimi che - da soli - valgono l'intero viaggio.

Mi sento sbalzata in un romanzo di Victor Hugo. Al ventre della terra. 

In una corte di miserabili e sciancati. Come quelle che creavano le fiabe della Piccola Fiammiferaia.

Storie di povertà, lotta, sopravvivenza.

Ed eccola qui:  una piccola stella, nella notte più profonda e oscura.

   

Mi vede. Vede la mia telecamera. E' stupenda. Piccola e gracile. 

Povera come più poveri non si può.

   

Chissà se è consapevole di saper fare un numero fantastico.

Potrebbe essere scritturata nei migliori circhi del mondo.

   

   

   

   

   

Il nostro sguardo si incontra nuovamente. 

E non avrò mai parole per ringraziare abbastanza di questo attimo con lei.

(...Ecco una delle ragioni per cui viaggiare).

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durata 3 minuti - peso 32Mb

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