Silvia Montevecchi

 

ADELINA E IL NONNO

 

Poesie.  

Madagascar, Tananarive, 1998  

 

 

1. ADELINA  E I FIORI

Adelina quel giorno si svegliò

dopo aver fatto uno splendido sogno

Aprì sorridente gli occhi

che non potevano vedere la luce

Cercò il nonno attorno a sé

e insieme fecero colazione

Il sole scaldava la mensa

e il tavolo era ricco di ciò che loro

amano di più

per bene cominciare le giornate

 

Adelina era felice di vivere con suo nonno

Era per lei il suo mito

la protezione

la barba entro cui infilare le dita

Erano pomeriggi

e serate di racconti

in cui nonno Alfredo dava vita 

a quel mondo

che mai Adelina avrebbe visto davvero

La sua mente si dissetava a quell’udire

come il viaggiatore

si disseta all’oasi tra le dune

Lei risplendeva del nonno come

la luna risplende del sole

E lui riceveva la gioia profonda

di chi dà la vita

e ne ama affascinato i frutti

 

Adelina terminò il suo latte

e la marmellata di mirtilli

Si sedette vicino alla finestra

e il sole la scaldò

Una nuvola di fumo la circondò

uscita dalla pipa del nonno

con quel profumo che lei amava

 

E poi ripensò al suo sogno

a ciò che aveva sentito

Allora chiese “Nonno, parlami dei fiori”

 

E fu così che, quella mattina,

il racconto cominciò.

 

Nonno Alfredo aspirò profondamente

dalla sua pipa

Il suo sguardo andò lontano, 

oltre la finestra

L’espressione serena, quasi sorridente

 

“I fiori, Adelina?

Oh! I fiori sono tra le cose più belle

che il Creatore ci ha dato!

Sono come te figlia mia

I fiori sono la gioia, l’allegria,

la freschezza, la giovinezza

Ne esistono migliaia, milioni

di tipi diversi

Piccoli piccoli, ed enormi,

grandi come un bambino

Di bianchi e di coloratissimi

Di profumati, e di inodori

Ci sono fiori piccolissimi

che a volte ti riempiono a

migliaia una collina, fino

a che diventa un grande prato viola,

giallo, rosso,...

Allora un fiore

ti ricorda la semplicità

Il valore, e la bellezza

di una cosa piccola

umile

Che nulla chiede

se non acqua, terra, sole

Si nutre

e ti guarda

e ti sorride

Vive pochi giorni

Sta fermo in un posto

non pretende niente

Eppure si dà

con tutto se stesso

Fino a riempire la tua esistenza

 

A volte ti basta guardare un fiore

e se sei triste

ritrovi la tranquillità

Basta essere capaci di assorbire

Di farsi penetrare dalla sua bellezza

 

Ci sono poi i fiori degli alberi

Profumatissimi

E quando li vedi

tutta la vita ti si risveglia intorno

La primavera incombe

con le sue pulsioni

la sua energia

Gli alberi si coprono di bianco,

di rosa, e con loro i cespugli

Gialli, come le ginestre

Il paesaggio cambia d’abito

e tu senti che hai passato 

un altro inverno

Che la morte

è stata sconfitta ancora

 

E l’energia,

tutto il cosmo

continua il suo corso

verso la rinascita, verso la vita

 

E i fiori degli alberi poi cadranno

la pianta si spoglierà di quella bellezza

ma ti darà meravigliosi

frutti succosi

Le ciliege, le pesche, le albicocche

Che riempiranno i cestini sulle tavole

 

I fiori sono l’ingenuità

Non pensano

Si limitano a sentire

La mediocrità,

non è del loro mondo

Loro

sono la purezza

Per questo

noi non possiamo che contemplarli

Ammirarli come si ammira

ciò che è irraggiungibile”.  

 

2. ADELINA E IL MARE

 

E poi un giorno

Adelina si ricordò

di quella gita che avevano fatto

E lei aveva sentito i piedi freddi

e bagnati

E si era spaventata

Ma il nonno si era messo

a ridere

 

E allora quel giorno domandò

“Nonno, parlami del mare”

 

“Il mare Adelina?

Oh, che bella cosa è il mare!

Ricordi ?

Ti fece paura la prima volta

Era freddo

Ma poi ti divenne amico

e alla fine

non volevi più lasciarlo

 

Il mare è così

Va preso poco a poco

Come tutte le cose

stupende

preziose

Bisogna conquistarle

e farsi conquistare

Così non le si perde più

Perché ci si appartiene

Il mare è l’infinito

E’ la dolcezza

è la potenza

E’ il movimento

è la calma

E’ l’irruenza

è la saggezza

 

Puoi sederti ad ascoltare il suo rumore

la sera

quando anche le onde

sembrano assopirsi

E quando senti quel rumore

sembra una voce

che fa eco ad ogni porto

E tu allora

ti senti vicina ad ogni gente

E puoi immaginare

le fredde coste del Baltico

I pescatori del Mare del Nord

con le loro casette di legno

O bambini che giocano

su esili piroghe

che si infilano tra le mangrovie

 

Puoi immaginare

gli abbarbicati paesini della Liguria

o le montagne di ghiaccio  dell’Antartico

che impauriscono

 

Il mare...

Il mare è la vita

E’ la coscienza

la libertà

 

La possibilità di guardare

e di guardarsi

All’infinito

 

Specchiandosi

in quel movimento perpetuo

 

Il mare è

l’andare

Sempre

Sempre avanti

Senza paura

Senza fermarsi o guardare indietro

Continuare a cercare

A scoprire

A stupirsi

 

Perché andando vivi

Andando scopri

Impari

Senti

 

Il mare

è l’arricchimento

E’ sentirsi oltre

cresciuti

vissuti

 

Il mare è l’armonia

Anche nella catastrofe

Quando tutto travolge e

tutto annienta

Perché sublime

è la legge della natura

anche nel suo dolore

 

Piccola mia

dagli occhi velati

Il mare ti appartiene

Giacché come le cose preziose

esso non si concede

ma lo puoi assorbire

e portare con te

Non si fa incatenare

poiché solo nella libertà

è la gioia della vita”.

 

3. ADELINA E LA SOFFERENZA

 

Allora un giorno

Adelina aveva sentito

un uomo che piangeva

Non poteva vederlo

ma il suo cuore le si strinse

A lei capitava molto di rado di piangere

e non riusciva bene a capire

 

E così quel giorno chiese al nonno

“Nonno, parlami del dolore.

Che cos’è che fa piangere un uomo?”

 

Nonno Alfredo si rattristò

Lui

vorrebbe parlare sempre solo

di cose belle

solari

gioiose

E vorrebbe che Adelina

conoscesse solo la gioia, la gaiezza

la vivacità

 

Ma il dolore fa parte della vita

lui lo sa bene

E così anche quel giorno

il racconto cominciò

 

“Adelina,

Adelina mia cara!

Vuoi sapere del dolore?

Eh sai, il dolore

è un momento d’arte

Come ogni momento della vita

Non ce ne accorgiamo

poiché in genere non siamo noi

che lo scegliamo

Ci viene dato

E vorremmo evitarlo

Ma anche la sofferenza è arte

Ed è forse l’arte che richiede

maggiore maestria

maggior bravura

nonché pazienza

tanta tanta pazienza

   

Un uomo...

un uomo piange

perché non sa

Non capisce il motivo

Si vorrebbe che la vita fosse sempre

un percorso chiaro

quasi guidato da noi

Senza intoppi

senza imprevisti

Senza morte né  malattia

E’ difficile accettare che non sia così

che la vita se ne vada per suo conto

senza binari

senza tracciati

imponendo sfide

e rischi sconosciuti

 

Il dolore è ciò che

ritieni di non sopportare

Che ti fa sentire senza scampo

come se aldilà di quel dolore

non vi fosse più nient’altro

 

Il dolore è un motivo reale

Ma a volte no

E’ il nostro modo di vedere le cose

La nostra fragilità

E comunque

il risultato non cambia

 

Il dolore è fisico

Il dolore è mentale

Il dolore è l’abbandono

 

Il dolore

non è mai banale

 

E’ il bambino che piange disperato

alla ricerca della madre

E’ la madre che piange disperata

per la sofferenza del figlio

 

Il dolore è sapere

o sentire

che nessuno ti ama

che sei solo

completamente solo

E’ il pianto del fidanzato

abbandonato

I suoi sentimenti traditi

I suoi sogni infranti

La sua capacità di ricominciare

totalmente inconcepibile

 

E’ il sogno che non sei riuscito a realizzare

E’ la morte dell’amico

E’ la paura di non farcela

E’ lo stipendio che non ti basta

O lo stipendio che non hai

 

E’ la paura della gente

dei giudizi

E’ la paura della paura

Il dolore è quando senti che

potrebbe essere in un altro modo

Che non è dipeso da te

che tu ce l’hai messa tutta

Ma è andata così

Diversamente

da ciò che volevi

E che la tua vita è un’altra cosa

da ciò che avevi immaginato

 

E’ la capacità di accettare il cambiamento

Modellarsi

Improvvisando

secondo gli accadimenti

Questa

è l’arte del dolore

 

Certo, cara Adelina

ci sono dolori

tanti dolori

che potrebbero

essere evitati

Perché causati da altri

Dalla nostra mediocrità

Dalla nostra umana

inevitabile bassezza

Ma questa...

questa è un’altra storia

E io non voglio infangarti

piccolo fiore

con la grettezza e la stupidità

 

Sorridi all’uomo che piange

stringigli la mano

senza chiedere

Fagli sentire

l’arte di ricominciare

di continuare il cammino

improvvisando

ovunque questo lo porti

Senza sapere

 

Poiché come un nomade va incontro 

ai suoi giorni

così la nostra vita è errante”

   

 

4. ADELINA E IL VIAGGIARE

Allora un giorno Adelina chiese al nonno

“Nonno, cosa significa

andare per terre sconosciute?

Parlami dei tuoi viaggi

Raccontami ancora delle persone

che hai  incontrato”

 

Gli occhi di nonno Alfredo si rischiararono

e guardarono lontano

Forse

con un po’ di nostalgia

 

Lui, era stato un grande viaggiatore

un po’ matto anche

E aveva fatto

incontri meravigliosi

 

E così anche quel giorno

il racconto cominciò

 

“...i miei viaggi

Oh, quanto sono lontani

i miei viaggi!

E le persone che ho incontrato...?

Chissà che fine hanno fatto...

 

E’ stato così bello viaggiare  Adelina!

La cosa più bella che potessi fare

La cosa che auguro a tutti coloro

che vogliono vivere davvero

Perché viaggiare...

viaggiare è respirare

viaggiare è pensare

E come il respiro e come il pensiero

il viaggiare è fluttuante

libero

vago

ignaro

 

Viaggiare è incontrare

conoscere

ascoltare

 

Viaggiare è scoprire

amare

assorbire

 

Viaggiare è non temere

è cambiare

è andare verso l’ignoto

lasciando ciò che conosci

 

Viaggiare è crescere

è osservare

è imparare

 

E’ una musica da ascoltare

E’ una musica da fare

 

Viaggiare è agire

camminare

andare verso

 

Incontri la gente più diversa e più strana

La fauna umana ti si allarga innanzi

con tutta la sua bizzarria

Gente mediocre e gente sublime

straricca e miserabile

colta e analfabeta

L’essere umano ti si presenta 

nella sua piccolezza

 

Non sempre nella sua umiltà

Anzi

 

Le facce che ho incontrato...

Quante facce!

Eppure alcune ti restano dentro

Per sempre

Occhi che ti accompagnano 

per tutta la vita

Sorrisi

Mani

 

Mani di bimbo

mani di madre

mani di prostituta

mani di lebbroso

 

Mani piagate

mani ingioiellate

mani tinte di henné

mani sporche di lavoro

 

Ciò che vivi e che incontri

ti permea

ti plasma

ti modifica

 

Ad ogni nuova partenza

tu non sei più quello di prima

 

I tuoi occhi

la tua mente

hanno visitato l’altrove

Hanno esplorato nuovi orizzonti

Sfidato nuove avventure

 

Ciò che immaginavi hai potuto toccarlo

La tua fantasia ha fatto i conti 

con la realtà

 

Questo, Adelina mia cara

è l’andare per terre sconosciute

Navigare con la mente e con gli occhi

Portarli verso l’ignoto

disponibili a cambiare

a diventare altro

senza sapere

senza preventivare”

   

5. ADELINA E IL SILENZIO

 

E poi un giorno

Adelina sentì i respiri del nonno

Profondi

Che si era addormentato su un libro

 

Gli accadeva spesso

poiché lui era sovente

nel suo mondo

Lontano dal rumore e

dal normale caos della terra

 

Allora quel giorno

dopo che si fu ridestato

Adelina chiese al nonno

“Nonno, parlami del silenzio”

 

Ed egli dovette pensare un po’

poiché per capire il silenzio

bisogna saper fare silenzio

E con un sospiro di saggezza

anche quel giorno

il racconto cominciò

 

“Piccolo gioiello delle mie giornate

quando senti il suono della vita

è perché hai fatto il silenzio intorno a te

dentro di te

Tutto può penetrarti

In ogni fessura della carne

 

Come un’anfora riempita di acqua di 

sorgente

così il tuo cuore

può riempirsi di nuove fragranze

 

Il silenzio è la capacità

di ascoltare il nulla

di fare il vuoto

pulirsi

come si pulisce da ciò che è inutile

 

E’ eliminare le intrusioni

E’ cercare la purezza

 

Il silenzio

è la libertà

 

E’ come il flusso

di un sospiro divino

Un alito caldo che ti viene addosso

e ti calma

Placa ogni tuo dubbio

ogni  tuo timore

 

Il silenzio è un paesaggio infinito

in  cui tu sei solo

completamente  solo

Tutte le direzioni ti sono aperte intorno

 

Il silenzio è il sole

E’ il vento tra i capelli

E’ il torrente che ti scorre ai piedi

E’ il sottobosco che non vedi

ma che pullula di vita

 

Cercare il silenzio

è cercare l’immensità

Il profondo e l’altissimo

Il piccolo

l’umile

il sublime

 

E’ la pace che vorresti

E’ la pace che possiedi

 

E’ il dono che puoi offrire

E’ aprirsi ai doni altrui

 

Dal silenzio nasce la vita

Nel silenzio va a morire

 

Quando il chiasso intorno a te

farà restringere le tue ossa

senti il silenzio sulla tua pelle

 

Sarà la gioia per la tua carne

la libertà per la tua anima”

  

 

6. ADELINA E L'AMICIZIA

 

E poi un giorno

con la sua solita voglia di conoscere

Adelina chiese al nonno

“Nonno, parlami dell’amicizia!

Cosa vuol dire essere amici?”

 

“Oh! Cara Adelina,

questa sì che è

una bella domanda.

Perché l’amicizia è una cosa stupenda

piccola mia.

E’ una grande ricchezza

ed  è un grande dono.

E’ una delle cose

più importanti della vita.

 

A volte l’amicizia capita

come una sorpresa

come una goccia di rugiada

che bagna una coccinella

 

A volte la costruisci piano piano

pazientemente

come il ragno che intesse la sua casa

e alla fine

possiede un’opera d’arte

Meravigliosa

 

Non ci sono mai regole precise nella vita!

Un accadimento non è mai uguale

alla volta precedente

E quando credi di avere imparato qualcosa…

è una bella presa in giro!

Non impari mai,

mai abbastanza

 

E gli amici

gli  amici hanno sempre da darti,

da insegnarti

è un meraviglioso scambio

continuo

Si dà e si riceve,

sempre

 

Per questo l’amicizia

è uno dei sali della vita

Non si può vivere senza amici

No, non è possibile

O meglio: non puoi essere felice

senza amici

 

Gli amici ti scaldano

ti rincuorano

ti parlano

ti ascoltano

Un amico ti rompe le scatole

tante volte!

E proprio per questo

gli vuoi bene anche di più

E’ un amico quando lo prendi come è

Quando lui, o lei, ti prende come sei.

 

E’ bello amarsi

nella propria piccolezza

Coscienti

della nostra infinita

fragilità

Della nostra pochezza

 

Ma un amico…

con un amico si è onesti

con un amico non si bara

Mai

Perché un amico non è mica stupido!

Non è amicizia

se si pensa di nascondersi

di mostrarsi diversi

da ciò che si è

 

L’amicizia è amore

anche

E’ un limite sottile

Gli amici veri, le amiche vere

le ami

 

Agli amici scrivi

fai regali

Gli amici li pensi

gli amici talvolta li sogni

 

A volte un amico ti accompagna

per tutta la vita

E’ una presenza costante

del tuo percorso

A volte, lo incontri per pochi attimi

e non lo rivedi mai più

Ma tu sai che in quegli  attimi

il legame è stato totale

senza veli

né riserve

Vi siete conosciuti nel profondo

ed è stato amore

E anche questo ricordo

sarà una presenza costante

sul tuo percorso.

E riempirà la tua vita

di bellezza

 

L’amicizia è gioia

Talvolta è dolore

A volte è morte, perdita

un dolore infinito

Perché quando perdi un amico

perdi un pezzo di te

Una grande ricchezza ti abbandona

 

Ma, come il mare,

i sentimenti si portano con sé

e li possediamo dentro

e li portiamo con noi.

Ovunque.

 

A volte l’amicizia fa paura

perché amare

fa paura

 

Ma tu ama, Adelina mia cara

Ama senza riserve

Ama le persone belle

le persone vere

che nella loro infinita piccolezza

sono meravigliosamente grandi

 

Non temere i sentimenti

non temere neppure i tradimenti

le aspettative deluse

le amarezze

Poiché ciò che vivi oggi

per sempre resterà con te

 

E dona la tua amicizia

a cuore aperto

Poiché grande sarà la tua allegria

se avrai amici

in ogni dove”

   

7. ADELINA E LA GIUSTIZIA

 

Adelina quel giorno

aveva discusso con il suo amico

Marco.

Tante volte non si trovavano d’accordo

e facevano lunghe, interminabili discussioni.

E ognuno dei due,

talvolta,

si arrabbiava.

“Nonno, nonno dimmi !

Che cos’è la giustizia?

Cosa è giusto e cosa non lo è?

Chi è che lo decide?!”

 

“Oh oh! – disse nonno Alfredo –

siamo sul difficile oggi con le domande!

Quante persone se lo chiedano, tu

non hai idea

Come si vorrebbe saperlo!

Quanto si pagherebbe a volte

per sapere cosa è bene,

cosa fare e cosa non fare.

Come vorremmo a volte che qualcuno

ci svelasse una verità,

invece di lasciarci la libertà di scelta!

 

E invece è così.

Non c’è qualcosa di “certamente giusto”

o qualcosa di “certamente sbagliato”.

Dipende sempre da una marea di cose

di fattori.

Dipende dallo spazio

dal tempo.

Ciò che è buono oggi qui

domani non lo sarà più

e non lo è neppure oggi,

se vai da un’altra parte!

 

Generalmente,

si identifica la giustizia con la legge.

 

Non sono proprio la stessa cosa

ma la legge, almeno, 

è un punto di riferimento.

 

Ma le leggi sai, sono così strane

persino buffe!

Pensa: ci sono posti dove la gente

può fumare dove vuole

anche nei cinema, negli autobus,

dove ci sono dei bambini. E ci sono

paesi dove  non si fuma neppure

nei giardini pubblici.

 

Paesi dove puoi andare in minigonna

Paesi dove devi coprirti 

dai capelli alle caviglie

 

Paesi dove tutti masticano droga

Paesi dove vai in carcere se solo 

ne fumi un po’

 

Paesi dove non puoi uccidere

Paesi in cui è lo stato che uccide

 

La giustizia, o meglio l’idea

della giustizia

cambia

Come cambiano gli abiti

le tradizioni

i modi di mangiare

 

Un tempo era giusto lo schiavismo

oggi, per fortuna, non lo è più

Un tempo era giusto che vi fossero

i servi

e i padroni.

Oggi, per fortuna, non lo è più

 

Ciò non significa che schiavi e servi

non ve ne siano più

Perché succede così, cara Adelina.

Che non si parla neppure di giustizia

ma di idea della giustizia

Ciò che poi realmente avviene…

e chi lo sa!?

 

Vedi perché la legge

e la giustizia

non sono mai la stessa cosa.

 

Non vi sono,  piccola mia

cose giuste e cose sbagliate

e soprattutto

non vi è nessuno che lo decide

 

Esiste solo la sincerità

Il guardarsi dentro

facendo silenzio

ascoltandosi

senza ipocrisia

 

Per cercare di capire

o di sentire

ciò che è una cosa buona

per gli altri e per te

e ciò che non è

una cosa buona

 

Purtroppo

è qualcosa che

non si fa quasi mai

Nessuno si ascolta

Per davvero

Nessuno si guarda dentro con calma

in silenzio

Per questo c’è tutta questa confusione

e non c’è giustizia

 

Non avere fretta di

definire

mia cara

Non pensare che vi siano

regole

Esiste il nostro percepire

che può essere buono

o malvagio

sincero

o falso

 

Ascolta il tuo cuore

segui ciò che ti sussurra

vai dove ti indica

Non potrai evitare le cadute

e gli inciampi

Ma la felicità sarà con te

perché seguirai ciò che è bene”

     

       8. ADELINA E LA FELICITA'

E poi un giorno

Adelina si sentiva molto contenta

senza sapere perché

Fu perciò che

chiese al nonno

“Nonno, che cos’è la felicità?

Cosa vuol dire essere felici?”

 

E nonno Alfredo, con aria affranta,

portò le mani alla barba

e alla pipa.

“Piccola,

piccola mia stupenda nipote

dalle mille e una domande!

Ma come vuoi che faccia io,

umile vecchio, a spiegarti LA FELICITA’ !?

Tu mi metti in imbarazzo!”

 

Adelina rise di gusto, e corse

a mettersi in una delle sue

posizioni preferite.

Tutta rannicchiata, sulle gambe del nonno,

appoggiata a lui

Le mani a rovistare nella folta barba

E rideva

 

E così, sedotto il nonno anche quella volta

Il racconto, anche quel giorno, cominciò.

 

“Ma sì, sì lo so bene cos’è la felicità

Questa è la felicità!

E’ starsene così,

su questa magnifica poltrona,

con una splendida nipote tra le braccia.

E cos’altro ?

 

La felicità è amare cara Adelina.

Amare.

E niente altro.

 

Ci sono così tante cose da amare

in questo mondo assurdo

pazzo

caotico

 

Ce ne sono così tante

che quasi

la nostra energia non basta

Si può scoppiare, sai, di felicità!

Certo!

 

Ce ne sono così tante

che quasi

una sola vita

non basta.

Perché non si finisce mai

di amare.

Di stupirsi

Di scoprire nuovi oggetti

da amare

E nuove felicità

 

La felicità

è quando siedi su una panchina

e c’è il sole che ti scalda

e il silenzio intorno a te

e un prato

e un albero

 

La felicità

è quando aspetti un aereo

e sei carico di tensioni

per vivere

una nuova avventura

una nuova scoperta

 

Felicità è quando parti

Felicità è quando approdi

 

Felicità è incontrare gli amici

Felicità è pensarli da lontano

scrivere

a chi si ama

 

E’  un bambino che gioca tra i campi

pascolando le sue capre

 

E’  una madre che dà la vita

 

E’ leggere un libro

nella solitudine della tua pace

che nessuno può violare

E’  sentire una musica stupenda

che ti scalda il cuore

E ti aiuta ad amare

amare di più

 

Felicità è andare in giro

con una macchina fotografica

fermarsi su tutto ciò che colpisce

osservare

assorbire

Le cose, i gesti,

i volti, i colori

 

Felicità è ricordare

passare nella mente le immagini

le persone

le voci

gli odori

gli attimi

E ricordare ciò che è stato

ciò che si è amato

Anche se non c’è più

 

Felicità è la nostalgia

Il dolore profondo per ciò che

è scomparso

Ma che amiamo ancora

Sì,

anche il dolore, è parte della felicità

Devi saper amare

sapendo che non possiedi nulla

E questo, questo è

qualcosa che fa male

 

Eppure, questa è la felicità

La tua capacità di vedere, di sentire

 

Di prendere tutto

Di dare tutto.

Per arricchire questo

guazzabuglio che chiamiamo terra

sul quale siamo stati catapultati.

 

La felicità è ovunque cara Adelina

poiché può essere solo dentro di te

E dentro di te può crescere

e scoppiare!”.

   

9. ADELINA E LA REALTA'

 

E poi un giorno

Adelina chiese al nonno

“nonno, che cos’è la realtà?”

Nonno Alfredo inghiottì ancora una volta

lo stupore che questa nipote

dagli occhi assenti

e dalla mente infinita

gli procurava

giornalmente

 

“La realtà? Oh, la realtà Adelina

è una grande chimera

un miraggio!

Chi ha gli occhi per vedere

crede di vedere

la realtà

Ma non è che un inganno

 

Le realtà sono mille

diecimila, milioni

E sono tutte vere

Sono tutte vere!

Meravigliose, atroci

Sublimi, infernali

Lussuose, miserabili

Indifferenti, militanti

Spirituali, atee

Artistiche, scientifiche

... e l’elenco potrebbe continuare

all’infinito...

Se cerchi la realtà

piccola mia

cercherai invano

Non potrai trovarne che una

qualsiasi

E forse solo per dei momenti

per poi trovarne altre

Ciascuno di noi ha la propria

il proprio mondo

A volte quasi una nicchia

da cui altre realtà

non si percepiscono

neppure

 

Voglio leggerti un libro Adelina

non te l’ho mai mostrato

Lo scrisse una mia amica, tanti anni fa

Eravamo in Madagascar

un paese stupendo

ed era  la stagione delle piogge

Quante piogge!

Ma poi finirono

e il cielo divenne

azzurrissimo

per giorni e giorni

 

Era un’amica un po’ girovaga

che si divertiva a curiosare

nelle realtà altrui

a scoprire nuovi mondi

e amava raccontare storie”.

 

Adelina toccò attentamente il libro

Lo annusò come per assorbirlo

Aveva capito che per lui

era molto caro

E andò a sedersi vicino al nonno

felice perché  amava ascoltare storie.

 

E fu così che della danza della vita

il racconto

anche quel giorno cominciò.

 


© Silvia Montevecchi